“Serenità a tutto…mondo”,questo il titolo del progetto di educazione civica e alla cittadinanza di tutta la scuola primaria di Nave San Rocco.
Ma che cosa significa per noi serenità?
Ad ognuno di noi sicuramente vengono in mente immagini, degli stati d'animo, dei posti... ma per tutti probabilmente significa principalmente "stare bene".
E come si può stare bene? Se lo sono chiesti i bambini delle classi quarta e quinta della scuola primaria di Terre d'Adige quando hanno conosciuto una “coadiutrice di cani” esperta in “Attività Assistita con animali”, quella che tutti conosciamo come Pet Therapy.
Dopo un primo incontro introduttivo, teorico, con tante foto dimostrative e le necessarie spiegazioni, i bambini hanno avuto la possibilità di relazionarsi con il cane in due incontri successivi. La prima volta tutti erano in fibrillazione e non vedevano l'ora di iniziare l'attività: hanno seguito tutte le indicazioni date dalla coadiutrice e il cane si è mostrato tranquillo, andando alla ricerca di coccole da ognuno di loro. Poi hanno giocato imparando ad avvicinare l'animale nel modo corretto, lo hanno accarezzato e anche spazzolato. Hanno fatto il gioco “caccia alla crocchetta” , come l' hanno chiamato i bambini, nascondendo delle crocchette nei buchi più nascosti, ma il cane li ha trovati molto velocemente grazie al suo fiuto.
Durante il secondo incontro pratico, svolto con le stesse modalità, i bambini si sono messi nei panni di persone non vedenti, a occhi chiusi, facendosi toccare dal cane che si muoveva liberamente fra loro, senza mai aprire gli occhi: lo scopo era naturalmente quello di provare a immaginare le emozioni e le difficoltà di una persona non vedente.
Ciò che è emerso da entrambi gli incontri è stato il concetto di empatia: il benessere che era palpabile in aula. Ogni bambino, pur rispettando delle indicazioni precise, è riuscito ad essere se stesso, avvicinandosi all'animale con i propri tempi e la propria sensibilità, e il cane ha percepito queste differenze, avvicinandosi a tutti senza alcuna riserva.
Questo lo ha fatto anche con le insegnanti, coinvolte nell’attività come parte integrante del gruppo.
Alla fine di questa entusiasmante esperienza possiamo allora dire che abbiamo sperimentato che la serenità può essere davvero a "tutto mondo" e che possiamo creare ambienti fatti di rispetto reciproco, anche dove si parlano linguaggi diversi, di accoglienza delle diversità e anche delle fragilità di ciascuno di noi.
Ce lo ha insegnato bene il nostro amico pelosone !
da Staff di dirigenza
del mercoledì, 10 dicembre 2025