Un Pomeriggio all'Insegna delle Scienze

Dal banco alla cattedra: la 3^C SSPG Mezzolombardo sperimenta la peer education con gli alunni della scuola primaria.

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da Staff di dirigenza

del lunedì, 17 novembre 2025

L'entusiasmo per la matematica e le scienze applicate e l'efficacia della didattica tra pari sono stati i protagonisti del pomeriggio di martedì 28 ottobre, quando gli alunni della classe Terza C della Scuola Secondaria di Primo Grado di Mezzolombardo si sono trasformati in veri e propri peer educator per circa settanta bambini delle classi terze della Scuola Primaria di Mezzolombardo.

 

Nata da un confronto strategico tra i docenti della Scuola Secondaria di Primo Grado e le maestre della Scuola Primaria, l'iniziativa è stata coordinata e supervisionata dalla professoressa Catella, docente di Matematica e Scienze della classe coinvolta.

L'iniziativa ha avuto un duplice scopo: per gli alunni della Primaria, favorire l'introduzione pratica ai concetti fondamentali del metodo scientifico e l'osservazione diretta della strumentazione di laboratorio; per gli studenti più grandi, approfondire e consolidare le proprie competenze grazie all'esperienza dell'insegnamento.

I ragazzi della 3^C hanno accolto l'opportunità con entusiasmo e senso di responsabilità. Hanno subito avviato un intenso processo di brainstorming e progettazione autonoma, sviluppando un programma di attività che, pur recependo alcune richieste specifiche delle maestre (relative ai piani di studio in corso), includeva anche proposte innovative e accattivanti pensate per stimolare la curiosità dei più piccoli.

Le attività proposte, articolate in vere e proprie "aule di lavoro dinamico" e stazioni interattive, hanno permesso di toccare diverse discipline scientifiche, valorizzando l'interdisciplinarità. Di seguito si descrivono le tre stazioni di lavoro proposte agli alunni della Primaria

 

1. Esplorazione del Laboratorio di Scienze: l'attività ha preso la forma di una visita guidata interattiva, essenziale per familiarizzare i giovani alunni con la strumentazione scientifica di base. Oltre a illustrare gli strumenti e a sottolineare l'importanza della precisione nell'osservazione e nella selezione delle attrezzature, si è dedicata particolare attenzione alla sensibilizzazione sulle norme di sicurezza e di comportamento in un ambiente di laboratorio. Inoltre, gli studenti della secondaria hanno efficacemente tradotto la teoria in pratica, accompagnando la spiegazione delle varie fasi del metodo scientifico con un'attività dinamica specificamente pensata per rendere più comprensivi i passaggi fondamentali. 

 

In questa stazione, il cuore dell'attività è stato il "Viaggio nelle Discipline Scientifiche", un percorso articolato e interattivo. Discipline fondamentali come Geologia, Biologia, Anatomia, Fisica e Chimica sono state esplorate e approfondite attraverso mini-laboratori creativi e autonomamente ideati e presentati dagli studenti più grandi.

  

  

L'obiettivo primario era smascherare i concetti astratti che lo studio delle scienze inevitabilmente presenta, rendendoli più comprensibili e scalabili per i più piccoli: ciò è avvenuto, ad esempio, con l'osservazione diretta di vetrini al microscopio, l'esplorazione degli apparati del corpo umano tramite l'uso di modellini e cartelloni esplicativi, o la realizzazione di esperimenti pratici e coinvolgenti sulle forze fisiche.

 

2. Geometria Creativa e Solidi: si è trattato di un’attività teorico-pratica simpatica, focalizzata sulla conoscenza delle nozioni minime di un solido, sulla comprensione di  alcune loro caratteristiche fondamentali attraverso il gioco e sulla costruzione di tre di essi. Gli studenti più grandi, forti della loro passione per la matematica e la geometria, hanno preparato una breve introduzione teorica sui solidi, spiegando con linguaggio semplice ma preciso che cosa li distingue dalle figure piane: le facce, gli spigoli e i vertici. Hanno catturato l’attenzione dei piccoli con esempi tratti dalla quotidianità, per mostrare come la geometria viva intorno a noi, in ogni oggetto che ci circonda. L’attività è poi proseguita con una fase di osservazione e ragionamento, guidata dai tutor, attraverso modelli tridimensionali di legno. I ragazzi hanno invitato i più piccoli a toccare, osservare, confrontare e dedurre: “Quante facce ha?”, “Che forma hanno le facce?”, “Perché alcuni solidi rotolano e altri no?”.

   

Non sono mancati momenti di curiosità e approfondimento tecnico: sono stati introdotti termini come spigolo, vertice, faccia, superficie piana e curva, fino ad arrivare alla Relazione di Eulero (F + V – S = 2), presentata in modo intuitivo ma affascinante, con esempi di solidi che la confermano e altri che non la rispettano completamente. 

La parte finale del laboratorio ha visto tutti gli alunni impegnati nella realizzazione pratica di modellini tridimensionali, partendo dai loro sviluppi piani. Carta, forbici, colla e tanta attenzione hanno permesso di trasformare figure piane in solidi reali, costruiti con cura e precisione. È stato un momento di manualità fine e di vera scoperta, in cui i concetti geometrici prendevano forma tra le mani dei bambini. Lo stupore negli occhi e nelle voci dei più piccoli si è mescolato all’entusiasmo e all’agitazione gioiosa dei ragazzi più grandi, orgogliosi di insegnare e di essere ascoltati con tanta curiosità.  

La collaborazione spontanea, la reciprocità educativa e le emozioni condivise hanno reso questa esperienza un esempio concreto di come una didattica aperta e interattiva tra livelli scolari diversi possa essere non solo vincente, ma anche stimolante, accattivante e profondamente motivante per tutti.

 

3. Le caratteristiche dell'Acqua: nell’aula trasformata in un piccolo laboratorio dedicato all’acqua gli alunni della classe 3^C hanno guidato i compagni più piccoli alla scoperta di alcune delle proprietà più affascinanti dell’acqua. Una alunna aveva il compito di introdurre l’elemento protagonista: l’acqua. Sostanza comune ma straordinaria, capace di cambiare forma, di scorrere, salire, unire e separare. Non un semplice liquido, ma un piccolo universo di fenomeni e proprietà da scoprire! 

La presentazione è stata un racconto, modello di lezione dialogata,  una scoperta collettiva che è proseguita con esperimenti semplici ma sorprendenti per vedere con occhi nuovi ciò che spesso diamo per scontato.

     

Attraverso l’utilizzo di strumentazione di base da laboratorio, acqua e coloranti  i ragazzi più grandi hanno dimostrato e spiegato fenomeni come l’agitazione termica, la tensione superficiale e il principio dei vasi comunicanti. “Guardate, il rosso si muove più in fretta nell’acqua calda!” “Perché alcuni insetti riescono a camminare tranquillamente sull’acqua?” “L’acqua nei tubicini aperti, di sezione e forma diversa come si disporrà? E se ne chiudo uno, cosa succederà?” 

 

Ogni esperimento è diventato un momento di dialogo, di scoperta e di gioco. I piccoli hanno osservato, fatto domande, si sono confrontati, hanno proposto spiegazioni semplici, creative, talvolta buffe ma sempre frutto di una riflessione autentica e spontanea. I ragazzi più grandi li hanno ascoltati con attenzione, rilanciando le loro idee e accompagnandoli verso la comprensione delle vere cause dei fenomeni. Così, passo dopo passo, i bambini hanno sperimentato in prima persona il metodo scientifico senza accorgersene, imparando ad osservare, fare domande, verificare e trarre conclusioni. 

La parte finale del laboratorio è stata dedicata alla rielaborazione condivisa: i gruppi più grandi, con i bambini al loro fianco, hanno fissato quanto scoperto attraverso cartelloni colorati con disegni esplicativi o presentazioni digitali realizzate su Canva.
 

 

Uno degli aspetti più significativi dell'iniziativa è stata l'opportunità offerta agli alunni di 3^C di consolidare, non solo le loro competenze disciplinari, ma soprattutto di far emergere i talenti personali. L'essere guide e tutor ha richiesto di sviluppare abilità trasversali cruciali come la comunicazione efficace e stimolante, la chiarezza espositiva, la pazienza e la capacità di gestire un gruppo. I ragazzi si sono resi disponibili a ricoprire il ruolo di guida nelle stazioni di lavoro più idonee alle loro passioni e attitudini, dimostrando un notevole grado di metariflessione delle proprie competenze, sottolineato anche dal feedback svolto a fine attività con i docenti che hanno assistito alle attività. 

Questo progetto ha permesso di osservare negli alunni ricadute significative relative sia all'apprendimento per competenze sia al fissaggio delle conoscenze, con benefici concreti rilevati dagli insegnanti fin dalla fase iniziale di progettazione. L'iniziativa ha portato vantaggi distinti: per i peer educator (i ragazzi che insegnavano), l'atto di insegnare ha consolidato efficacemente la loro preparazione e la memorizzazione dei contenuti; per gli alunni più giovani, ha facilitato l'acquisizione di nuovi concetti grazie a una spiegazione chiara, coinvolgente e fornita da figure più vicine alla loro età. Inoltre, l'attività si è rivelata un catalizzatore sociale, migliorando le relazioni tra gli studenti e rafforzando il senso di unità e collaborazione tra i diversi ordini di scuola.

 

Alla fine di ogni stazione esperienziale ciò che è rimasto non è solo la conoscenza del metodo scientifico, della strumentazione dello scienziato, delle proprietà dell’acqua e di alcune nozioni geometriche, ma un legame tra chi insegna e chi impara, un filo di entusiasmo e fiducia reciproca. Negli occhi dei più piccoli brillano ancora le immagini dell’esperienza vissuta alla scuola “dei grandi” e nei sorrisi dei tutor più grandi si leggono l’orgoglio e la fierezza di aver trasmesso qualcosa di vero. 

 

Un enorme GRAZIE a tutti i ragazzi… di terza! 



 

Insegnanti: Catella C., Concas V., Dalla Torre B., Di Martino M., Emer A., Moser T., Pellegrini M., Verrastro B. e Zignin A.