«Ora che sono tornato riferisco a Vostra Maestà quello che abbiamo scoperto» (Lettera da Giovanni da Verrazzano a Francesco I, 8 luglio 1524)
Tra gli anniversari che ricorrono in questo 2024, ce n'è uno in particolare - per lungo tempo ignorato, anche se importante per le sue conseguenze e i suoi sviluppi successivi - che merita di essere ricordato. Era infatti il 17 aprile 1524, cioè cinquecento anni fa esatti, quando l’esploratore toscano Giovanni da Verrazzano, originario di Greve in Chianti, con la sua spedizione entrò per primo nella baia in cui, un secolo dopo, sarebbe stata fondata la città di New York. Tale evento lo rese - anche se per lungo tempo se ne trascurò la memoria, soppiantata invece dal ricordo di Henry Hudson, secondo però a Verrazzano: il suo viaggio è datato infatti al 1609 - il primo europeo ad avventurarsi lungo le coste in cui successivamente, dal nucleo delle tredici colonie, presero vita gli attuali Stati Uniti d’America.
A tale anniversario l’associazione Amici della cultura e della storia italiana, con il contributo della Presidenza del Consiglio dei Ministri e della Fondazione CR di Firenze e con il patrocinio della Regione Toscana, ha dedicato, tra aprile e novembre scorsi, un concorso nazionale dal titolo “Giovanni da Verrazzano, l’uomo che scoprì la baia di New York”. Scopo dell’iniziativa è stato stimolare nelle giovani generazioni percorsi di conoscenza e approfondimento sulla figura dell’esploratore Giovanni da Verrazzano, sul valore della scoperta come innovazione, sul significato dei nuovi luoghi e la loro rappresentazione, sulla città New York e il ponte di Verrazzano (inaugurato nel 1964), sui rapporti e i legami tra Italia e America.
La vecchia classe 3B SSPG Mezzolombardo, che ha concluso il suo percorso scolastico presso il nostro Istituto nel giugno scorso, ha preso parte a questo concorso realizzando un curioso fumetto, che mette in scena “Una lezione particolare”: è il 17 aprile 2024 e, per incanto, Giovanni da Verrazzano è ospite a scuola per una testimonianza sulla sua vita, che ha dei modelli (sicuramente Cristoforo Colombo e Amerigo Vespucci), ma che pure è di ispirazione per altre future esperienze (come quella del trentino Francesco Eusebio Chini, missionario gesuita annoverato tra i padri fondatori degli USA, e il bergamasco Giacomo Costantino Beltrami, esploratore che ha cercato le sorgenti del Mississippi e ha difeso, nella sua ricerca, le popolazioni indigene, minacciate nei loro diritti da interessi politici ed economici). Giovanni stesso dà un compito agli studenti: studiare queste storie esemplari, con i mezzi che si usano nel nostro tempo (ad esempio attraverso ricerche in rete), e fare il possibile, nella propria vita, per diventare ponti tra le culture. La classe, nella realizzazione di queste tavole, ha consolidato il rapporto con il proprio territorio, in particolare grazie al coinvolgimento dell'Associazione Culturale Padre Eusebio Francesco Chini di Segno (Val di Non), da cui ha ricevuto alcuni materiali che ha utilizzato per realizzare questo lavoro.
Un progetto interdisciplinare interessante, un cammino tra l’arte, la storia, la geografia e la letteratura, ma soprattutto un lavoro entusiasmante per i ragazzi, che è stato particolarmente apprezzato dalla commissione di concorso: il fumetto, infatti, ha vinto il primo premio nazionale per la categoria della Scuole Secondarie di Primo Grado. Un riconoscimento che valorizza l’impegno degli studenti e che ribadisce una lezione importante: bisogna essere aperti al mondo e alla sua bellezza, senza stancarsi di volerne conoscere tutte le sue sfumature, anche quelle meno note. La presenza, nell'ultima pagina del fumetto, di contenuti digitali vuole infatti rendere sempre più attuale e dinamico il lavoro, nell'ottica di suggerire ulteriori piste di approfondimento e nuove ricerche e scoperte a quanti vorranno lasciarsi guidare dalla curiosità e dalla sete di conoscenza.
prof. Christian Giacomozzi
BUONA LETTURA!
da Segreteria
del lunedì, 16 dicembre 2024