Per il terzo anno consecutivo la nostra scuola ha vinto il bando provinciale “Ragazzi in Montagna”, promosso dalla TSM - Trentino School of Management, che ha permesso alla nostra classe, la Terza A SSPG di Mezzolombardo, di svolgere un’escursione in montagna e pernottare in rifugio. In questa occasione, insieme ai nostri insegnanti, abbiamo avuto la possibilità di conoscere luoghi del Trentino meno turistici e distanti dalla nostra realtà, nello specifico la val dei Mocheni e la catena del Lagorai.
Il nostro viaggio verso la prima tappa della giornata, il lago di Erdemolo, è iniziato nel pittoresco borgo di Palù del Fersina. Questo piccolo paese, con poco più di 100 abitanti, ci ha subito incantati con il suo scenario montano: fontane gorgoglianti, splendide baite circondate da verdi prati, il profumo di resina e il tintinnio dei campanacci degli animali al pascolo hanno risvegliato tutti i nostri sensi.
Imboccato il sentiero, abbiamo iniziato l'ascesa immergendoci in un bosco misto e camminando sul porfido. Man mano che guadagnavamo quota, le latifoglie lasciavano spazio alle conifere, fino a che larici e abeti rossi non hanno conquistato il paesaggio. A 2000 metri di altitudine, i piccoli arbusti di pino mugo incorniciavano un panorama mozzafiato sulle cime circostanti. Modellate dall’erosione dei ghiacciai che hanno creato circhi glaciali, le vette delle montagne apparivano come giganteschi troni su cui abbiamo immaginato figure mitologiche sedute a riposarsi, in attesa di riprendere il proprio cammino lungo la catena alpina. Il volo di gracchi alpini e delle poiane ha reso l'atmosfera ancora più suggestiva. Con gli occhi incollati al binocolo, come esperti naturalisti, abbiamo ammirato l'eleganza dei rapaci che planavano nel cielo. Le loro silenziose danze, sospinte dalle correnti ascensionali, sono state uno spettacolo affascinante.
Giunti al lago, abbiamo ammirato la conca glaciale che lo ospita, formata dall'accumulo di sedimenti impermeabili composti principalmente da limo glaciale, dalla consistenza simile ad una crema per le mani. In questa splendida cornice naturale abbiamo mangiato il pranzo al sacco e ci siamo cimentati in un’attività di ascolto del paesaggio circostante con la rappresentazione, su una mappa sonora, dei suoni attorno a noi .
La concentrazione richiesta per ascoltare senza vedere e la creatività necessaria per tradurre i suoni in immagini attraverso le onomatopee hanno portato a mappe sonore uniche e personalissime. Ogni mappa, con i suoi colori e le sue forme, è una rappresentazione soggettiva dell'esperienza uditiva. Mappe sonore
In seguito abbiamo proseguito il nostro cammino verso la destinazione finale della giornata: il rifugio Sette Selle. Ci siamo incamminati lungo un sentiero che si snodava tra i 1900 e i 2200 metri di altezza, accompagnati dalla fioritura del rododendro e dalle bacche del ginepro. Il paesaggio era suggestivo e curato. Alle ore 16.00, dopo un ultimo strappo in salita, siamo arrivati al rifugio. Abbiamo camminato quasi 6 ore: siamo stanchi ma felici!
E poi è arrivato il momento tanto atteso da tutti noi e principale motivo di dibattito durante la camminata: l'assegnazione delle stanze. Una volta che abbiamo preso possesso delle camere (più che altro delle camerate), ci siamo subito resi conto dell’essenzialità dei servizi che offre un rifugio di alta montagna. A tal proposito, si è fatta una riflessione sull'importanza della gestione delle risorse che si trovano in rifugio, in quanto non raggiungibile in nessun altro modo che a piedi. Il Viaggio
Prima di cena abbiamo svolto un laboratorio creativo, durante il quale abbiamo realizzato una cornice con dei bastoni trovati lungo il sentiero, alcuni fili colorati di lana, spago ed elastici. Nella cornice abbiamo poi inserito alcuni elementi naturali trovati lungo il percorso. Al termine del lavoro, ogni gruppo doveva presentare l’elaborato con una storia di propria invenzione prendendo spunto da ciò che si è vissuto durante la giornata.
Il giorno successivo, abbiamo vissuto un'esperienza unica visitando l'antica miniera di Palù da dove si estraeva principalmente calcopirite. All’interno della miniera abbiamo osservato diversi minerali, in particolare azzurrite e malachite, che con i loro colori brillanti, hanno “illuminato” le pareti delle gallerie, rendendo l'esplorazione ancora più affascinante. Le Miniere
Prima di rientrare a Palù del Fersina, siamo stati sorpresi da una pioggia improvvisa. Ma che gita sarebbe senza un po' di avventura bagnata? Ben attrezzati con i nostri impermeabili, abbiamo continuato a camminare sotto la pioggia, felici e contenti. D'altronde, camminare sotto un acquazzone e immergere i piedi nelle pozzanghere è una delle 50 cose che i bambini da 0 a 12 anni devono fare nella loro vita e noi, in questi due giorni, ne abbiamo vissute tante di….emozioni! (Articolo, 50 cose da fare prima dei 12 anni)
Prof. Damiano Dalmonech
Prof. Andrea Zignin
da Segreteria
del lunedì, 28 ottobre 2024